sabato, 6 Luglio 2024

Pozzuoli, cambio legale di sesso senza alcuna operazione: Federica diventa Christian

Questa sentenza rappresenta una svolta significativa, aprendo nuove possibilità per le persone transgender di vedere riconosciuta legalmente la propria identità di genere senza dover affrontare procedure mediche invasive.

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La storia di Christian è unica proprio perché non ha dovuto affrontare un intervento chirurgico per ottenere il riconoscimento legale del suo genere. “Ho una grave patologia che temo sia cronica. Anche se c’è una piccola speranza di miglioramento, il percorso per un eventuale intervento sarebbe comunque lungo”, spiega Christian.

Secondo l’avvocato Claudio Russo, che ha seguito il caso, la decisione del Tribunale di Napoli rappresenta una pietra miliare per la visibilità sociale dei transgender. “Anche il Tribunale di Napoli ha aderito pienamente all’indirizzo della Corte Costituzionale, seguendo le orme dei tribunali di Messina, Roma, Rovereto, Siena e Trapani”, afferma Russo.

Christian ha raccontato che fin dall’età di otto anni si sentiva nel corpo sbagliato. “Ero donna, ma mi sentivo uomo. A 19 anni, ho iniziato un percorso per cambiare sesso, ma una problematica renale ha fermato i miei propositi. Nonostante tutto, non mi sono arresa”, dice Christian.

Determinata a diventare Christian, ha iniziato a documentarsi su internet e a contattare strutture mediche. “Iniziai con il policlinico per la parte endocrinologica e poi per quella psicologica e psichiatrica”, racconta.

L’avvocato Russo sottolinea l’importanza della decisione della Corte anche dal punto di vista umano. “La Corte ha motivato la sua scelta sull’esperienza di vita di Christian, che ha sempre sentito di avere un’identità di genere diversa da quella biologica. Grazie a questa consapevolezza e al percorso avviato, ha finalmente raggiunto armonia ed equilibrio psichico”, spiega Russo.

In precedenza, chi voleva adeguare la propria identità di genere ai dati anagrafici doveva sottoporsi a terapie ormonali e a un intervento chirurgico. “La legge 164/1982 richiedeva indispensabilmente il trattamento medico-chirurgico per la modifica dei caratteri sessuali. tuttavia, la giustizia si è adeguata ai cambiamenti sociali, permettendo la rettifica dei dati anagrafici anche a chi non può o non vuole affrontare un intervento fisico di cambio di genere”, conclude Russo.

Questa sentenza rappresenta una svolta significativa, aprendo nuove possibilità per le persone transgender di vedere riconosciuta legalmente la propria identità di genere senza dover affrontare procedure mediche invasive.

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