sabato, 6 Luglio 2024

Vertici UE, ancora nessun accordo: Von Der Leyen la candidata principale

La presidenza alla Commissione Europea sarà decisa entro la fine del mese.

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Nessuna intesa ancora sui nuovi vertici dell’Unione Europea, ma Ursula von der Leyen continua a essere la candidata principale per la presidenza della Commissione. “Non c’è ancora l’accordo,” ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine della cena dei leader, aggiungendo: “È nostro dovere concludere entro la fine del mese.”

Il vertice informale dei leader europei, che mirava a trovare un’intesa preliminare sui nuovi nomi per i ruoli chiave, si è concluso senza decisioni formali. Tuttavia, la rosa dei nomi proposti rimane solida: Ursula von der Leyen alla Commissione, il socialista portoghese Antonio Costa al Consiglio, la liberale estone Kaja Kallas agli Affari Esteri UE e la conferma di Roberta Metsola al Parlamento.

La richiesta dei Popolari di cambiare il colore politico della presidenza del Consiglio a metà mandato ha complicato le trattative. Donald Tusk, negoziatore per i Popolari, ha affermato: “Non è mio compito convincere Meloni, abbiamo già una maggioranza con Ppe, liberali, socialisti e altri piccoli gruppi.”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che il sostegno del Parlamento non deve dipendere da partiti di destra e populisti. “Viviamo in tempi difficili ed è importante sapere presto cosa succederà in Europa,” ha aggiunto Scholz, evidenziando l’urgenza condivisa da molti.

La complessa quadriglia delle nomine tiene conto di voti, profili e aree geografiche, rendendo difficile modificare gli addendi senza cambiare il risultato. La danese Mette Frederiksen, indicata come possibile presidente del Consiglio Europeo, si è tirata fuori dalla corsa, sostenendo Antonio Costa.

Il presidente slovacco Peter Pellegrini ha invitato alla cautela nella scelta dei rappresentanti UE, facendo riferimento alla posizione antirussa di Kaja Kallas. Nel frattempo, il primo ministro croato Andrej Plenkovic ha segnalato un dibattito positivo tra i capi di Stato e di governo, non vedendo opposizioni al nome di von der Leyen.

Viktor Orban ha criticato l’alleanza tra Popolari, socialisti e liberali, definendola una divisione dei posti di comando. Tuttavia, l’appoggio del Parlamento resta cruciale, con la preferenza segreta come ostacolo potenziale, e l’opzione dei Verdi come possibile sostegno.

Emmanuel Macron ha concluso con un’analisi ottimista, affermando che l’accordo è vicino, pur riconoscendo che potrebbe non arrivare prima delle elezioni francesi del 30 giugno e 7 luglio. “Non è comunque il nostro obiettivo,” ha rassicurato Macron.

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