domenica, 30 Giugno 2024

Gaza, ucciso comandante di Hamas: il responsabile del massacro del 7 ottobre. Rivelato il numero dei prigionieri ancora vivi.

Potrebbero essere solo 50 dei 116 ostaggi ancora vivi tra quelli trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele.

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Potrebbero essere solo 50 dei 116 ostaggi ancora vivi tra quelli trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre in Israele. Questa drammatica valutazione arriva dal Wall Street Journal, che cita fonti ufficiali statunitensi. “Dei circa 250 ostaggi rapiti quel giorno, 116 restano prigionieri, comprese molte persone che si ritiene siano morte”, si legge nel rapporto. Mediatori e un funzionario americano indicano che “il numero degli ostaggi ancora in vita potrebbe essere di appena 50”. Questa stima, basata anche su informazioni di intelligence israeliane, suggerisce che 66 degli ostaggi potrebbero essere deceduti, 25 in più rispetto a quanto riconosciuto da Israele.

Il Times of Israel ha riferito nei giorni scorsi che delle 251 persone presenti in ostaggio da Hamas il 7 ottobre, 116 sono ancora trattenute a Gaza e almeno 41 di loro sono morte. Durante i sette giorni di tregua lo scorso novembre, 105 civili sono stati liberati, con altri quattro ostaggi rilasciati prima dell’inizio della tregua e sette tratti in salvo dalle truppe. Inoltre, i corpi di 19 ostaggi sono stati restituiti a Israele, inclusi tre uccisi per errore dai militari. Otto americani restano in ostaggio a Gaza, di cui tre deceduti secondo Israele.

Intanto, il numero dei palestinesi uccisi nei raid israeliani su Gaza ha raggiunto quota 37.431, con 85.653 feriti, secondo il Ministero della Sanità di Gaza City. Solo nelle ultime 24 ore, 35 palestinesi sono stati uccisi e 130 feriti.

Ucciso Comandante Hamas Coinvolto nell’Attacco del 7 Ottobre

Un raid aereo israeliano a Beit Hanoun, nel nord di Gaza, ha ucciso Ahmed Hassan Salameh a-Swarkeh, un comandante della squadra d’élite Nukhba di Hamas coinvolto nell’attacco del 7 ottobre. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver seguito a-Swarkeh per lungo tempo, individuandolo infine grazie alla 414a Combat Intelligence Collection Unit. Un drone dell’aeronautica israeliana ha poi colpito e ucciso il comandante. Le IDF hanno precisato di aver adottato misure per evitare danni ai civili, e nessun civile è rimasto ferito nel raid.

Colloqui segreti tra Israele e Hamas in Qatar

Funzionari israeliani hanno partecipato a una riunione segreta in Qatar per discutere la bozza di accordo sugli ostaggi presentata dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L’agenzia di stampa Elaph riferisce che l’incontro si è concentrato sugli aspetti tecnici del pianoforte, come il numero di ostaggi vivi che saranno rilasciati nella prima fase e la durata della stessa. Il Qatar continua a fare pressione su Hamas affinché accetti l’accordo nella sua forma originale, nonostante le richieste di modifica del gruppo.

Tensioni con Hezbollah e Minacce a Cipro

Il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha avvertito di una possibile guerra “senza regole né limiti” in caso di offensiva israeliana contro la milizia libanese, minacciando Cipro se dovesse permettere a Israele di utilizzare il suo territorio. Nasrallah ha dichiarato che più di 100mila combattenti sono pronti a mobilitarsi e ha minacciato ritorsioni contro Cipro se questa dovesse essere coinvolta nel conflitto.

Cipro ha respinto le minacce di Nasrallah, con il portavoce del governo, Konstantinos Letybiotis, che ha definito le insinuazioni “lontane dalla realtà” e ha annunciato misure diplomatiche in risposta.

Arrestato Aziz Dweik a Hebron

Le forze israeliane hanno arrestato Aziz Dweik, capo del Consiglio legislativo palestinese, a Hebron. Dweik, esponente di Hamas, era stato rilasciato pochi giorni fa dopo otto mesi di detenzione seguita all’attacco del 7 ottobre.

Proteste in Israele per la Liberazione degli Ostaggi

Proseguono le proteste in Israele, con manifestanti che chiedono al governo di Benjamin Netanyahu un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi. Almeno cinque persone sono state fermate durante le manifestazioni a Tel Aviv, accusate di aver bloccato strade e pneumatici incendiati. I parenti degli ostaggi ei loro sostenitori continuano a chiedere “Accordo, ora”, bloccando la Ayalon Highway nel quinto giorno di protesta.

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